La libertà in nuovi spazi oltre la cinta della Città s’è evoluta per meandri e cronologie diverse, è comparsa con le chiavi di casa, poi sui pedali d’ una bici usata da donna,
sostituita con un guizzante motorino e infine vestiti d’un involucro di lamiera a due porte : automobile la vera opportunità di viaggiare
non solo per strade ma vagare nei sogni avuti , nei desideri di conoscenza riposti nella mente la possibilità di realizzarli , ma
soprattutto l’intravedere un luogo distante anche 1000 kilometri e raggiungerlo, solo spostandosi con una piccolo mezzo ospitale
non troppo veloce, facile da condurre dove poter far posto ai propri cari o ammassar comuni amici.
sono passati anni, tanti, e di quella libertà c’è meno sete, ora la libertà desiderata è quella solitaria, d’esercitare il proprio
pensiero, di coltivarlo in una serra ben protetta , di usare la massima cura, lasciarla fiorire come rosa e dar gioia